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Ieri la riunione a Palazzo Chigi, al centro i temi del lavoro e del welfare. Oggi è stata la volta del tavolo convocato al Viminale sulla prossima manovra.
Il taglio del cuneo fiscale e l'introduzione del salario minimo sono stati al centro della riunione a Palazzo Chigi fra Governo e parti sociali. Il Vice premier Luigi Di Maio vuole legare i due temi, avendo proposto di sgravare le imprese dal pagamento della quota versata per la disoccupazione, la cui copertura verrebbe messa a carico del bilancio statale.
Lo sgravio sul fronte della Naspi servirebbe, nei piani di Di Maio, a compensare l'aggravio dei costi a carico delle imprese dovuto all'introduzione del salario minimo.
Ma al tavolo con il Premier Giuseppe Conte, il Ministro dell'Economia Giovanni Tria e lo stesso Di Maio, Confindustria e sindacati hanno ribadito quanto detto nell'incontro sul Patto della fabbrica di martedì scorso, quando:
Per voce del Presidente Vincenzo Boccia, abbiamo ribadito a Palazzo Chigi che la vera politica per il lavoro è la crescita, bisogna creare le condizioni perché questa si verifichi evitando di giocare coi conti pubblici. Posizione recepita da Conte e Di Maio che annunciano un intervento significativo sul taglio del cuneo.
Questa mattina al Viminale l'incontro tra il Vice premier Matteo Salvini e le parti sociali. Per Confindustria ha partecipato il Presidente Vincenzo Boccia; per l'esecutivo presenti, insieme a Salvini, i ministri Bongiorno, Bussetti e Centinaio.
Convergenze su tre aspetti: taglio del cuneo fiscale, infrastrutture e salario minimo legato alla contrattazione collettiva.
Con il cuneo si elevano i salari bassi, con la flat tax quelli intermedi. Bisogna coniugare i due interventi riducendo le aliquote intermedie e il peso di tasse e contributi sui salari bassi, anche in forma d'incentivazione, ha spiegato il Presidente Boccia.
Il Presidente ha anche sottolineato la necessità di eliminare le patrimoniali sui fattori di produzione, ricordando come l’Italia sia l’unico Paese ad averle.
Per quanto riguarda le infrastrutture, l’apertura di tutti i cantieri già finanziati e pronti a partire è una operazione anticiclica necessaria a superare la fase di stagnazione economica che stiamo vivendo.
Alla base di tutto, il Presidente Boccia ha ribadito che esiste una questione di metodo nella formulazione e implementazione delle proposte: pensare sempre agli effetti che le misure avranno sull’economia reale.