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07 febbraio 2025
Energia
Energia
La transizione energetica rappresenta per Confindustria un processo di decarbonizzazione della produzione e dei consumi che deve avvenire garantendo la permanenza di un tessuto industriale e produttivo nel nostro Paese. È fondamentale per questo approfondire quelle soluzioni tecnologiche in grado di dare risposta al trilemma energetico: decarbonizzazione; competitività dei costi; sicurezza e indipendenza
I prezzi dell’energia elettrica sono estremamente elevati e nel 2024 il divario di prezzo tra l’Italia e gli altri Paesi UE si è spinto a livelli record. Si rende, quindi, necessario predisporre interventi per garantire un level playing field per i settori manifatturieri in tutta Europa ed evitare squilibri nel Mercato unico. Per fare questo servono misure di breve, medio e lungo termine, fra cui rientra anche l’evoluzione del nostro mix energetico.
Crediamo sia necessario conciliare tutte le fonti di energia, in un’ottica di piena neutralità tecnologica che guardi alla competitività e al pieno sfruttamento del nostro patrimonio infrastrutturale. In questo scenario l’energia nucleare da fissione sta riconquistando un ruolo nel dibattito politico, con Paesi UE ed extra-UE che continueranno ad affidarsi a questa fonte energetica.
Confindustria considera l’opzione elettronucleare fondamentale per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione che l’UE si è data al 2050, con l’impegno di raggiungere un sistema economico e produttivo “Climate Neutral”.
Crediamo sia doveroso da parte nostra studiare attentamente le opportunità offerte dal nucleare per una maggiore stabilità nei prezzi dell’energia, prospettive di crescita industriale e di occupazione, la riduzione della nostra dipendenza energetica dall’estero in un contesto di crescenti tensioni geopolitiche e il raggiungimento degli ambiziosi target per la transizione energetica del continente. Nei prossimi mesi produrremo uno studio in collaborazione con ENEA che potrà fornire un contributo sulle opportunità offerte dal nucleare e intendiamo costituire un osservatorio permanente in Confindustria che possa raccogliere tutte le informazioni e le prospettive connesse anche alla filiera produttiva per accompagnare il dibattito con oggettività, trasparenza e scientificità.
30 gennaio 2025
Transizione ambientale
Transizione ambientale
Il settore tessile italiano, che rappresenta una delle principali eccellenze industriali del nostro Paese, con le sue 40.000 imprese e un fatturato complessivo di quasi 60 miliardi di euro nel 2024, può trarre notevoli benefici dall’implementazione della Responsabilità Estesa del Produttore. Questo tipo di strumento, infatti, offre opportunità concrete per rafforzare la competitività del comparto, stimolare la creazione di nuovi posti di lavoro e sensibilizzare i consumatori sui temi della sostenibilità. In Italia esistono già alcune eccellenze che meritano di essere incentivate e rafforzate.
Il principio di Responsabilità Estesa del Produttore rappresenta in generale uno strumento chiave per favorire il passaggio da un modello lineare, basato sulla produzione e sullo smaltimento, a un modello circolare e sostenibile. Tale principio promuove, infatti, un approccio condiviso tra produttori, consumatori e autorità regolatorie, finalizzato a garantire uno sviluppo sostenibile attraverso una gestione responsabile delle risorse e incentiva il passaggio da un modello lineare, basato sulla produzione e sullo smaltimento, a un modello circolare e sostenibile che considera le implicazioni ambientali e sociali lungo l'intero ciclo di vita dei prodotti.
Confindustria, quindi, ribadisce il suo apprezzamento per questa iniziativa e auspica un modello in grado di promuovere costi competitivi per i produttori, il reinserimento dei materiali nei distretti produttivi e la valorizzazione delle produzioni circolari lungo tutta la filiera tessile, elementi chiave per il successo dello strumento.
23 gennaio 2025
Lavoro e Relazioni ...
Lavoro e Relazioni Industriali
L’attenzione alla sfera economica, come aspetto della violenza contro le donne, è certamente più recente rispetto a quella rivolta alla sfera fisica, sessuale e psicologica seppur spesso componenti di un medesimo non condivisibile atto o comportamento.
Nel 2023, il 40,2% delle donne che hanno iniziato un percorso, presso i centri antiviolenza, per liberarsi dalla violenza, ha dichiarato di aver subito tra le violenza anche quella economica.
Il mondo della scuola può essere determinante nell’attività di sensibilizzazione e promozione di una cultura di genere orientata all’equità.
E se il 44,1% delle donne che hanno avviato un percorso di uscita dalla violenza dichiara di non essere autonoma economicamente, è necessario agire perché la popolazione femminile entri nel mondo del lavoro, acquisendo così indipendenza economica e finanziaria. Questo è tanto più vero in un Paese come l’Italia che registra un basso tasso di occupazione femminile: il 52,5% (15-64 anni).
Da accogliere con favore il reddito di libertà promosso dal Dipartimento Pari Opportunità e le misure dirette a favorire l’imprenditoria femminile.
Importanti le misure di contrasto alla violenza di genere contenute nei contratti collettivi dei settori aderenti a Confindustria e l’Accordo sottoscritto da Confindustria, CGIL, CISL e UIL in attuazione dell’Accordo quadro europeo sulle molestie e la violenza nei luoghi di lavoro.
21 gennaio 2025
Energia
Energia
In occasione dell’audizione, Confindustria ha ribadito l’allarme sui crescenti costi dell’energia, che mettono a rischio la ripresa industriale e potrebbero rallentare ulteriormente gli investimenti in innovazione di processo necessari ad accelerare la transizione energetica.
Si è soffermata in particolare sull’art. 8, che riprende la propria proposta per l’avvio del disaccoppiamento strutturale del prezzo dell’energia rinnovabile da quello delle fonti fossili favorendo lo sviluppo di liquidità nel mercato secondario di contratti di lungo termine tra produttori e consumatori di energia con garanzia di ultima istanza da parte del GSE.
Rispetto al testo attuale è opportuno intervenire per rafforzare e potenziare ulteriormente il ruolo del GSE, che oggi agisce esclusivamente come acquisitore centralizzato di energia rinnovabile dai produttori, attraverso l’affidamento anche del compito di rivendere sul mercato i contratti di lungo termine acquisiti. In tale modalità si garantirebbe una gestione più efficace del rischio di mercato connesso all'acquisto di energia rinnovabile.
13 dicembre 2024
Lavoro e Relazioni ...
Lavoro e Relazioni Industriali
05 dicembre 2024
Space Economy
Space Economy
Nel settore Aerospaziale l’Italia vanta oggi una filiera competitiva, ma è cruciale sostenere gli investimenti. La ricerca aerospaziale, infatti, ha ricadute in molti campi dell’economia, in particolare in varie parti dell’industria manifatturiera per l’effetto volano legato alle nuove tecnologie. Investire nel settore, quindi, significa dare un impulso alla crescita, rafforzare la competitività dell’industria manifatturiera, attrarre nuovi investimenti e creare opportunità di lavoro per i nostri giovani.
La volontà di dotare l’Italia di un quadro normativo per le attività spaziali rappresenta un chiaro segnale dell’impegno politico e industriale del Paese per garantirsi un ruolo di primo piano nella nascente Space Economy.
Tuttavia, vi sono alcuni aspetti cruciali, affinché l'elaborazione di una legge spaziale nazionale rappresenti un'opportunità per promuovere una politica industriale nazionale nel settore, favorendo la competitività delle nostre imprese.
Come raccomandazione generale, la legge non deve ingessare o complicare l’operatività delle imprese o creare barriere all’ingresso di nuove realtà. Si suggerisce, quindi, di mantenere la legge sui principi fondamentali e delegare i dettagli ad integrazioni successive. Queste integrazioni devono prevedere il coinvolgimento delle Associazioni di categoria al fine di tenere conto del punto di vista industriale. Questa esigenza diventa ancora più urgente considerando che nel 2025 è prevista la pubblicazione della legge europea.
La dimensione europea, infatti, sarà il contesto naturale in cui definire il futuro del settore aerospaziale italiano. Per affrontare questa sfida, il Sistema Paese deve essere in grado di competere ad armi pari con gli altri Stati Membri in tutti gli ambiti, inclusi quelli tecnologici e normativi.
03 dicembre 2024
Infrastrutture
Infrastrutture
Confindustria, in via generale, esprime apprezzamento per la ratio ispiratrice del provvedimento che chiarisce, specifica e attua alcune disposizioni che hanno presentato criticità applicative, con particolare riferimento agli allegati, in modo da agevolare il rilancio strutturale degli investimenti pubblici.
La recente riforma del Codice dei contratti pubblici ha l’onere di supportare un cambio di passo e creare le condizioni per una maggiore capacità di spesa delle risorse pubbliche, ma anche una capacità di investimento adeguata ad accompagnare la transizione tecnologica, digitale e sostenibile del Paese, anche nella fase post PNRR.
In tale logica, nei contenuti dello schema di decreto correttivo permangono alcune criticità, che minano il perseguimento degli obiettivi espressi nei tre “super principi” sui quali si incardina il Codice appalti: il principio di risultato, di fiducia e di accesso al mercato.
L’applicazione dei principi di risultato e fiducia non può consentire all’Amministrazione di violare i criteri che rappresentano il fondamento delle procedure di gara, ossia la tutela della concorrenza e la par condicio competitorum.
È pertanto necessario intervenire su specifici profili con delle modifiche ad hoc volte ad introdurre i correttivi necessari a garantire una migliore gestione degli investimenti pubblici, nonché una maggiore apertura del mercato e tutela della concorrenza.
15 novembre 2024
Lavoro e Relazioni ...
Lavoro e Relazioni Industriali
06 novembre 2024
Transizione ambientale
Transizione ambientale
Per Confindustria il giudizio complessivo sul provvedimento è positivo, poiché vengono affrontati alcuni temi considerati prioritari per le imprese industriali italiane in questa delicata fase congiunturale caratterizzata da una battuta d’arresto degli investimenti, che si fermano quest’anno (+0,5%) e scenderanno l’anno prossimo (-1,3%).
Ad incidere sono anche i prezzi del gas e dell’elettricità che continuano ad essere ancora più alti in Italia, sia rispetto agli altri grandi paesi europei come Francia e Germania, sia rispetto agli Stati Uniti, penalizzando la competitività delle imprese rispetto ai principali partner occidentali.
Per tali ragioni riteniamo necessario potenziare il Decreto in occasione dell’iter di conversione, attraverso misure più incisive per favorire gli investimenti ed eliminare oneri ingiustificati a carico delle imprese.
05 novembre 2024
Affari Legislativi
Affari Legislativi
Nella prima parte dell'audizione Confindustria ha evidenziato i rischi e le sfide che l’attuale scenario economico pone alle imprese italiane, a causa, tra l'altro, del perdurante rallentamento della produzione industriale e delle incertezze legate alle normative europee sul futuro di ambiti chiave della nostra economia.
Abbiamo poi indicato la necessità di una manovra più incisiva e coraggiosa, con una visione di politica industriale e un impulso deciso sugli investimenti, che integri misure a favore di investimenti e competitività, oggi in larga parte assenti, e che introduca una tassazione premiale sui profitti delle imprese che realizzano investimenti qualificati, anche al fine di rilanciare l’attrattività del Paese.
Da ultimo Confindustria ha evidenziato una serie di osservazioni critiche su alcune disposizioni inserite nel testo, tra cui quelle che dispongono la presenza di rappresentanti del MEF negli organismi societari dei soggetti che ricevono contributi pubblici, quelle relative al taglio del fondo automotive, allo spostamento unilaterale del riparto dei ricavi nel settore farmaceutico, alla rimozione dei limiti di fatturato per l’applicazione dell’imposta sui servizi digitali e al taglio alla detraibilità di alcune spese per i contribuenti con redditi superiori a 75mila euro.
28 ottobre 2024
Affari Legislativi
Affari Legislativi
Il DL Fiscale contiene alcune misure di interesse per il sistema produttivo, tra le quali: il rifinanziamento di APE sociale, l’introduzione di correttivi volti a rafforzare l’implementazione del PNRR e disposizioni in tema di credito d’imposta per gli investimenti realizzati nella ZES Unica.
In materia pensionistica, la posizione di Confindustria è di salvaguardare il regime introdotto nel 2012 con la legge Fornero e di prevedere eccezioni alla regola generale, solo nelle ipotesi effettivamente meritevoli di tutela, come ad esempio in caso di svolgimento di attività gravose o usuranti.
In tema di PNRR, le disposizioni introdotte dal Decreto sono volte alla riduzione dei tempi di pagamento, a garantire la continuità operativa nei progetti e a migliorare la gestione della liquidità per i soggetti attuatori degli interventi. Più in generale, queste misure completano il quadro introdotto dal recente cd. DL Omnibus per il miglioramento della gestione finanziaria e dell'efficacia nell'esecuzione dei progetti previsti dal PNRR.
Infine, il Decreto interviene sulla disciplina del credito d’imposta ZES Unica con alcune modifiche che potrebbero rafforzarne l’operatività.
25 ottobre 2024
Lavoro e Relazioni ...
Lavoro e Relazioni Industriali
Confindustria coglie l’occasione, con questa memoria, per segnalare gli ambiti di miglioramento del quadro legislativo che regola l’ingresso in Italia per lavoro dei lavoratori stranieri. L’obiettivo che ci poniamo è quello di potenziare le dinamiche sottese al Decreto Flussi, per favorire un più efficace incontro tra domanda e offerta di lavoro, con riferimento ai cittadini stranieri, in un contesto caratterizzato dalla sempre più grave carenza di manodopera nei diversi settori della nostra economia.
Il tema della difficoltà a trovare manodopera che affligge le nostre imprese va, infatti, affrontato con un approccio strategico, cui il Decreto Flussi può efficacemente contribuire, se articolato per affrontare e risolvere in concreto le difficoltà che le aziende incontrano nella gestione degli ingressi dei lavoratori stranieri.
In tale contesto, le recenti novità introdotte dal Governo con questo provvedimento rappresentano per Confindustria un elemento certamente positivo. Il testo mira, infatti, alla semplificazione amministrativa e burocratica di una serie di adempimenti connessi all’ingresso per lavoro e ad una riduzione dei tempi delle relative procedure che si traduce, in sostanza, in una maggiore certezza giuridica.