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Crescita zero. Sostanziale stagnazione. Il dato di ieri sul calo della produzione industriale in Lombardia per la prima volta dal 2013 è un segnale da non sottovalutare.
Nel suo editoriale per Huffington Post Marcella Panucci, Direttore Generale di Confindustria, riflette sulla situazione economica in cui si trova il nostro Paese e le maggiori economie europee.
I dati di oggi dell’Istat, per nulla inattesi, non devono illudere, così come non devono creare illusioni quelli sull’occupazione, perché risulta che si stanno creando lavori a minor valore aggiunto con orari medi più bassi. Invece occorre puntare su una buona occupazione, con salari dignitosi che possano spingere i consumi.
In questa situazione economica siamo, purtroppo, in buona compagnia. Frenano la Germania e pure, sebbene in misura minore, la Francia. Quindi le tre maggiori economie dell’Eurozona mostrano segni di sofferenza.
Nel suo discorso al Parlamento Europeo Ursula von der Leyen ha chiesto politiche fiscali espansive. Mario Draghi ha annunciato che la politica monetaria della BCE continuerà a essere accomodante.
In questo quadro il Governo italiano deve reagire con scelte chiare e anche veloci. Deve rendere espliciti gli assi della prossima manovra economica per ridare fiducia e far ripartire consumi e investimenti.
Nelle diverse riunioni dei giorni scorsi tra Governo
e parti sociali è emerso un orientamento univoco di tutte le rappresentanze di
imprese e sindacati su alcuni punti: occorre rilanciare le infrastrutture, sia
per l’impulso che possono dare in termini anticiclici, sia perché rappresentano
un fattore di competitività e, soprattutto, di inclusione e coesione sociale.
È inoltre necessario agire sul cuneo
fiscale per far aumentare i salari, riducendo il carico sulle buste paga a tutto
vantaggio dei lavoratori.
Con altrettanta
chiarezza è emersa la netta contrarietà di tutte le parti sociali alla
definizione di un salario minimo per legge.
Da anni sosteniamo la necessità di ridurre la tassazione sul lavoro. Taglio del cuneo fiscale, misure a sostegno della produttività del lavoro e un grande piano di inclusione dei giovani fanno parte di una serie di misure per la crescita e il lavoro su cui dal 2016 Confindustria punta per rilanciare l’economia.
Per la prima volta nella storia recente si registra
una simile convergenza tra tutti gli attori sociali e dell’economia, il Governo
ne approfitti e la traduca in misure concrete per invertire il ciclo e far
ripartire il Paese.