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Oggi Aurelio Regina, Delegato del Presidente Bonomi per l’energia, è intervenuto in Audizione presso la X Commissione del Senato in merito al Disegno di Legge di Conversione del Decreto-Legge 27 settembre 2021, n.130 recante misure urgenti per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale, per illustrare le valutazioni e le proposte di Confindustria sul tema.
La recente accelerazione dell’aumento dei prezzi energetici ha portato il Governo ad adottare provvedimenti di contrasto urgenti. Pur comprendendo le ragioni che hanno giustificato il ricorso alla fiscalità generale, Regina ha richiamato l’attenzione sulle ragioni strutturali dell’attuale condizione, che dovranno essere rapidamente affrontate vista la limitata possibilità del nostro Paese di usare la leva fiscale.
Quanto sta accadendo nel mercato del gas naturale, driver principale del prezzo del mercato elettrico, evidenzia che non esiste una strategia di lungo termine a livello Europeo e nazionale, nonostante l’ampia capacità infrastrutturale disponibile e il ruolo centrale che la commodity, secondo gli scenari della Commissione Europea, rivestirà nei prossimi 20 anni.
Sul fronte delle esternalità ambientali, inoltre, il Delegato del Presidente Bonomi per l’energia, ha evidenziato come il meccanismo di mercato ETS sia oggetto di una speculazione finanziaria senza precedenti, conseguenza razionale dell’annuncio della Commissione di una offerta pubblica di quote sempre più scarsa.
Confindustria pur apprezzando l’intervento del Governo, che ha stanziato oltre 3 miliardi di euro per il contenimento della bolletta delle famiglie, artigiani e microimprese, ritiene ora necessario intervenire con misure straordinarie anche sui settori produttivi.
Con riferimento al campo di applicazione del Decreto-Legge 27 settembre 2021, n. 130 ("Misure urgenti per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale"), serve prima di tutto chiarire che gli effetti sul sistema delle PMI sono limitati a non oltre il 30% delle imprese (Grafico 1 in allegato) mentre per il restante 70% si registrano effetti drammatici sul costo della bolletta elettrica.
Trattandosi di una situazione - come sostengono molti esperti - temporanea ed eccezionale, Confindustria ritiene necessario che il Governo adotti da subito interventi riallocativi tra le diverse componenti del mercato (domanda e offerta) agendo sia sul rincaro dei prezzi sia sulle extra-rendite, facendo ricorso ai diversi strumenti previsti dalla Commissione Europea proprio in risposta alla situazione eccezionale sui mercati energetici e alle sue ripercussioni.
Nel corso dell’Audizione, Aurelio Regina ha evidenziato che questa situazione drammatica non sta colpendo solo le PMI ma anche le grandi imprese e tutti i settori energy intensive. Per queste industrie, quindi, che considerando l’indotto rappresentano quasi un milione di dipendenti, è necessario agire subito sia con misure congiunturali sia con misure straordinarie, sia per il mercato gas che per quello elettrico.
Sul piano congiunturale nel settore del gas naturale si potrebbe intervenire in sede nazionale con misure contingenti volte a ridurre il peso degli aumenti di costo sulle imprese, attraverso:
Con riferimento all’energia elettrica, sul piano congiunturale è necessario rafforzare gli strumenti attualmente disponibili e dare rapida attuazione alle misure volte ad evitare la possibile delocalizzazione di importanti comparti industriali. In particolare, attraverso:
Dal punto di vista strutturale è necessario intervenire sia sul piano nazionale che internazionale:
Inoltre, nell’ambito delle interlocuzioni sulla Legge di Bilancio, Confindustria ha proposto al Governo la costituzione di un Fondo per la Decarbonizzazione dei settori Hard to Abate, così da accelerare la transizione energetica e la sostenibilità ambientale dei processi produttivi in relazione ai nuovi obiettivi al 2030. Questo Fondo, in grado di attivare investimenti per oltre 15 miliardi di euro, potrebbe essere finanziato con il 30% dei proventi delle aste ETS limitatamente al periodo 2022-2026.
Infine, Aurelio Regina ha ricordato che le proposte dell’Audizione di oggi sono oggetto di una formale richiesta del Presidente Bonomi ai Ministri Cingolani, Giorgetti, Patuanelli e Franco, al fine di avviare una struttura di coordinamento straordinaria per la transizione energetica dei settori industriali a rischio di delocalizzazione.