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Zanetti al Sole24Ore: Economia del mare strategica ma servono competenze specializzate

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Zanetti al Sole24Ore: Economia del mare strategica ma servono competenze specializzate

11 aprile 2025 |


“180 miliardi di valore complessivo, pari a circa il 10% del PIL nazionale, un valore aggiunto diretto di circa 65 miliardi, oltre 230mila imprese e più di 1 milione di occupati, ovvero il 4,1% dell’occupazione totale e con uno dei moltiplicatori economici più alti: per ogni euro prodotto direttamente, se ne attivano altri 1,8 nell’economia nazionale, che diventano 2,7 nel solo comparto del trasporto marittimo”. Così Mario Zanetti, Delegato del Presidente di Confindustria per l’Economia del Mare e presidente Confitarma, in un’intervista al Sole 24 Ore, pone l’accento sulla strategicità della Blue Economy nella Giornata Nazionale del Mare.

“L’Economia del Mare è un settore strategico per la competitività del nostro Paese”, e “Confindustria, col gruppo tecnico che presiedo  ha detto Zanetti  , sta sviluppando un documento strategico, che sarà presentato a luglio, con l’obiettivo di proporre soluzioni concrete per lo sviluppo competitivo dell’intero settore. Inoltre, Confindustria si vuole porre come principale interlocutore, in quanto unica associazione nazionale in cui sono rappresentati tutti i settori che compongono la blue economy”.

Il comparto, ha ribadito Zanetti, deve affrontare alcune criticità, come ad esempio la necessità di sopperire alla difficoltà di trovare personale qualificato, con l’allineamento tra formazione e domanda di lavoro. Argomenti questi che saranno esplicitati nel documento strategico. “Le imprese del settore evidenziano una diffusa mancanza di figure professionali specializzate, sia nei ruoli tecnici che ad alta specializzazione. A mancare – ha spiegato Zanetti - sono anche capacità trasversali, che necessitano di percorsi formativi interdisciplinari che combinino competenze tecniche, gestionali e normative. Il mismatch tra richieste delle imprese e disponibilità esiste e oggi, più che mai, rappresenta un nodo critico per l’intero comparto. I settori si stanno evolvendo rapidamente e la formazione dovrebbe assecondare più efficacemente le nuove esigenze”.

Il documento strategico sull’EdM affronterà anche il rilancio della competitività del settore partendo da tre driver fondamentali:

  • Infrastrutture e Portualità: i nostri porti devono diventare veri hub del futuro, moderni, digitali, sostenibili, con investimenti mirati e una governance unitaria, snella ed efficace. In questo contesto la transizione energetica gioca un ruolo chiave e necessita di risorse economiche enormi che potrebbero derivare in parte dalla tassazione ETS, le cui entrate dovrebbero essere destinate ad investimenti per la transazione green del settore; 
  • Vettori e Flotte: è urgente semplificare regole, sostenere l’innovazione e accompagnare la transizione ecologica del settore; 
  • Persone e Competenze: perchè  occorre colmare il gap tra scuola e impresa, rafforzare la formazione tecnica e rendere le carriere del mare più attrattive per le nuove generazioni.

Infine, Zanetti ha sottolineato che “in vista degli aggiornamenti annuali del Piano Mattei, Confindustria ritiene strategico introdurre un capitolo dedicato all’Economia del Mare, con un focus specifico sulla formazione e sulle professioni”, perché la crescita dell’intero comparto della Blue Economy passa anche per la formazione.


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