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“La valutazione digitale è il primo passo per la svolta tecnologica nelle Pmi. Ma come dimostra l’esperienza, chi si incammina su questa strada in genere prosegue in modo convinto e la spinta verso il cambiamento si rafforza. ConfINHub è una chance per accelerare”. Così Marco Nocivelli, Vice Presidente di Confindustria per le Politiche Industriali e il Made in Italy, al Sole24Ore.
E in questo cammino ora le aziende dispongono di uno strumento aggiuntivo: il progetto ConfINHub, realizzato da Sistemi Formativi Confindustria e dalla Rete nazionale dei Digital Innovation Hub (Dih) su mandato di Confindustria, al primo posto nella graduatoria del Mimit tra le proposte ricevute.
“L’idea – ha spiegato il Vicepresidente - è quella di mettere a disposizione delle aziende un set di strumenti strutturati per consentire loro una valutazione immediata del livello di maturità digitale dei processi, dell’adeguatezza in termini di cybersecurity, dello sviluppo su questi temi dell’intera filiera di fornitura. Sistema condiviso dalla rete dei Dih, messa a fattor comune, che rappresenta un valore in più: dialogando con colleghi di altre nazioni vediamo che l’Italia da questo punto di vista è molto più avanti, più vicina alle Pmi: le aiutiamo a capire dove si trovano”.
Il Confindustria Innovation Hub, presieduto dal coordinatore nazionale dei Dih di Confindustria Gianluigi Viscardi, è già stato utilizzato da 380 imprese e il target è quello di arrivare almeno a quota mille e sarà uno dei focus delle tappe del Roadshow degli Innovation Days che prenderanno il via il 15 aprile in Lombardia.
Il ConfINHub opera con una struttura del tipo “Hub & Spoke”, in cui Sistemi Formativi Confindustria è il soggetto attuatore e coordinatore nazionale mentre i 18 Digital Innovation Hub regionali di Confindustria forniscono i servizi alle imprese sul territorio. Secondo Nocivelli, comprendere la maturità digitale da parte delle aziende è importante perché pone l’impresa di fronte a check list strutturate e domande chiave in termini non solo di competitività ma anche di cybersecurity. “Quello che notiamo – ha concluso Nocivelli - è che in genere chi si pone queste domande, già durante l’assesment sviluppa idee e progetti nuovi, si rende conto dei propri limiti ma anche delle opportunità. Per le Pmi, in particolare, è uno strumento molto utile, un modo per definire priorità e migliorare le proprie posizioni”.