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"Chiedo che il governo passi dalla fase adolescenziale a quella adulta. Non vorrei essere il primo presidente che porta gli industriali in piazza. La nostra base è molto nervosa, me lo chiede. Mi creda, mi sto sforzando di tenerla buona. C'è ancora un po' di tempo per evitare proteste plateali, diciamo fino alla manovra. Noi diciamo al governo: usciamo dalla fase elettoralistica, dei tweet, e apriamo un confronto serrato". Lo ha detto il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, in un’intervista pubblicata oggi da La Stampa e ripresa anche da tutti i quotidiani del Gruppo.
Su Genova il presidente ribadisce: "Ci giochiamo tutto sul ponte, non si nazionalizza per decreto. Se si fa ora un decreto per nazionalizzare, si crea un elemento di distonia dello Stato di diritto. Ma davvero vogliamo revocare una concessione ancora prima che le responsabilità siano accertate? Così daremmo una sentenza politica prima di quella penale, mettendo in gioco la credibilità dello Stato. Va bene coinvolgere anche Fincantieri ma non bisogna cedere al pregiudizio che il privato sia sinonimo di un cattivo affare".
Sulla Finanziaria dice: "ci aspettiamo che non aumenti il deficit e che recuperi il termine industria, assente nel contratto di governo. Non possiamo continuare a pensare che l'economia prescinde della politica. Ma come si fa a dire che se lo spread aumenta non ti interessa perché il popolo sta con te? L'aumento dello spread è un effetto, non la causa, dipende dalle scelte di politica economica e lo pagano le famiglie con i mutui e i debiti delle aziende. Paghiamo tutti".
Per approfondire, ascolta l'audio e leggi l’intervista in allegato