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“I valichi alpini hanno un ruolo fondamentale e una priorità strategica in un quadro non solo nazionale ma europeo. Occorre una politica Ue: non si tratta solo di una questione tra paesi confinanti, ma di tutta l'Unione”. Questo il messaggio che ha lanciato Leopoldo Destro, Delegato del Presidente di Confindustria per i Trasporti, la Logistica e l’Industria del Turismo, durante il convegno ‘Bridging the Alps: overcoming barriers and advancing sustainable connettivity in Europe’, che si è tenuto il 19 marzo a Bruxelles presso il Parlamento europeo, organizzato da Confindustria in collaborazione con il Medef. Un’occasione per sensibilizzare le istituzioni Ue sulle istanze del mondo delle imprese.
Coordinamento, integrazione, intermodalità sono state le parole chiave del dibattito di ieri, con Destro che ha sollecitato la nomina di un rappresentante speciale della Commissione Europea dedicato alla gestione e allo sviluppo delle infrastrutture transalpine e il rafforzamento dei poteri decisionali della Commissione.
“Nel 2023 le esportazioni extra Ue dell'Unione europea sono state pari a 2.556 miliardi di euro, mentre il valore degli scambi intra Ue è stato di 4.102 miliardi. La crescita del mercato intra Ue è stata superiore del 61% rispetto a quella delle esportazioni al di fuori dell'Unione europea. Questi numeri evidenziano il ruolo essenziale che il mercato unico Ue svolge per la crescita dell'economia. L'industria vuole allertare su una questione che deve necessariamente avere una visione europea: i valichi alpini sono infrastrutture strategiche e il futuro del commercio europeo dipende dalla capacità di gestire reti logistiche efficienti, resilienti e sostenibili”, ha sottolineato Destro.
Posizioni rilanciate dai partecipanti tra cui Olivier Poncelet, delegato generale dell'Unione Trasporti e Logistica aderente a Medef, cui fanno capo 2000 aziende del settore, che ha sottolineato l'importanza dei valichi alpini; Christine Volzow, capo del Dipartimento di Politica economica dell'Associazione degli industriali bavaresi, che ha sollecitato anche una piattaforma digitale per gestire e coordinare i trasporti.
“Le barriere commerciali all'interno dell'Ue, pari al 44% sui beni e al 110% sui servizi, penalizzano il commercio intraUe – ha evidenziato Leopoldo destro -, anche con le limitazioni dell’arco alpino, pensiamo in particolare al monte Bianco, al Frejus e al Brennero. Considerando che i principali protagonisti del commercio europeo Germania, Italia, Francia, insieme ad Austria, Spagna, Slovenia e Svizzera rappresentano oltre il 51% delle esportazioni intra europee è fondamentale rafforzare la competitività e quindi garantire un mercato unico veramente integrato. Occorre, quindi, una vera e propria politica europea dei valichi, dove la permeabilità della Alpi diventi una priorità centrale nell’agenda Ue”.
Secondo i dati forniti da Damiano Frosi del Politecnico di Milano, l'interscambio italiano con l'Europa, Uk e Svizzera ammonta a 746 miliardi di euro, 230 milioni di tonnellate, di cui l'83% passa attraverso i valichi alpini.