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Dazi, Aleotti a La Stampa: colpo mortale per l'industria. Aprire l'accesso al Mercosur

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Dazi, Aleotti a La Stampa: colpo mortale per l'industria. Aprire l'accesso al Mercosur

28 febbraio 2025 | Centro Studi

“Il rischio di dazi al 25% è una minaccia che spaventa moltissimo, che non si spiega considerando che l'Europa è sempre stato un partner degli Stati Uniti e non un avversario commerciale”. Così Lucia Aleotti, Vice Presidente di Confindustria con delega al Centro studi, in un’ampia intervista a La Stampa e ospite di Bruno Vespa a Porta a Porta per un approfondimento sui danni all’economia italiana a seguito della notizia sui dazi USA.

“Il presidente Orsini ha parlato di ‘ora buia’. La cosa che preoccupa di più è che questo rischia di essere il colpo finale ad un settore, quello industriale, che in Europa è fortemente provato dalle scelte politiche del Green deal che stanno mettendo le industrie europee fuori dalla competitività”, ha spiegato Aleotti, secondo cui ora è necessaria “una reazione forte e urgentissima” da parte dell’Unione europea e “un salto di qualità nel sostegno alle imprese”. La VP ha aggiunto che “mercoledì a Bruxelles hanno presentato il nuovo Clean industrial deal, ma purtroppo non va nella direzione giusta, non dà minimamente la spinta che serve per rilocalizzare nel continente imprese ed occupazione. Noi già oggi siamo il continente più virtuoso del mondo in termini di rispetto ambientale e queste politiche rischiano di consegnare le nostre produzioni soprattutto alla Cina che invece dagli anni Novanta a oggi ha moltiplicato per cinque le proprie emissioni di Co2”.

Per Aleotti, “Su questi temi adesso bisogna assolutamente aprire una riflessione in quella maniera straordinaria di cui l'Europa si è già dimostrata capace nei momenti di grande crisi. Perché di fronte ad una iniziativa come quella annunciata da Trump va suonata la campana d'allarme, non solo nelle sedi europee, ma in tutte le famiglie, in tutte le aziende perché l'economia del nostro continente è sull'industria che si regge”.

È fondamentale, secondo la Vice Presidente, che “tutte le forze di un grande paese quale l'Italia, il governo ma anche l'opposizione” facciano sentire collettivamente la loro voce in sede europea per chiedere un totale cambio di passo ed una attenzione vera alla questione industriale: “Sarebbe davvero importante”. “Auspichiamo che la risposta che darà l’Europa non sia una risposta di contrapposizione perché perderemmo entrambi”, ha spiegato Aleotti, ricordando che “L'Italia è un grande paese esportatore e l'export è la componente della nostra economia che più delle altre ha tenuto in piedi l'Italia negli ultimi anni ed ha fatto crescere anche le medie imprese. È chiaro che per noi il rischio è grande e non riguarda solo le nostre esportazioni ma anche la possibilità che le esportazioni cinesi, una volta impedite di approdare negli Stati Uniti, possano arrivare addirittura da noi sottocosto”. “È difficile dare una risposta univoca per tutte le tipologie di impresa. Sicuramente la cosa che stanno cercando di fare, e che chiedono anche all'Unione europea di agevolare, è l'apertura di nuovi mercati – ha sottolineato Aleotti -. Penso innanzitutto al Mercosur: poter avere rapporti con l'area dell'America latina è importantissimo in questo momento”.

Aleotti ha concluso con un focus sull’industria farmaceutica, uno dei settori più esposti ai nuovi dazi: “C'è una grande interconnessione tra Italia e Stati Uniti in termini di sia di esportazioni che di importazioni. Le imprese americane hanno investito in Italia e le nostre hanno investito negli Usa e questo è uno dei migliori esempi di fattiva collaborazione. Se si allarga lo sguardo al livello di sistema Italia un elemento importante da tenere in considerazione è proprio il fatto che le nostre imprese hanno investito mediamente, nel periodo 2022-2023, 5 miliardi di euro all'anno negli Usa a fronte di investimenti americani nel nostro paese per un miliardo e mezzo. Per noi gli Usa non sono terra di conquista ma di investimento e questo è un elemento importante che adesso andrebbe tenuto nella giusta considerazione”.

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