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Il DL n. 91/2014 (cd. Decreto competitività), in vigore dal 25 giugno scorso, contiene misure di semplificazione volte a favorire la quotazione delle piccole e medie imprese (PMI), modificando il Testo Unico della Finanza (TUF, D.Lgs n. 58/1998) in diversi punti.
In particolare, l’art. 20 prevede una nuova definizione di PMI quotate (con fatturato fino a 300 mln o capitalizzazione media nell’ultimo anno fino a 500 mln), per le quali introduce semplificazioni regolamentari rispetto al regime applicabile alle altre società. Tra queste una disciplina più flessibile in tema di:
Inoltre, per tutte le società quotate la norma:
L’art. 20 interviene anche sul Codice Civile: i) riducendo il capitale sociale minimo per la costituzione di un SpA da 120 a 50 mila euro; ii) fissando da 30 a 15 giorni il termine per l’esercizio del diritto d’opzione; iii) eliminando l’obbligo per le Srl con capitale sociale almeno pari a quello delle SpA di nominare il collegio sindacale.
Infine, l’art. 22 del Decreto abroga la norma di interpretazione autentica introdotta dalla legge di conversione del Decreto "Destinazione Italia", che subordinava la prededucibilità dei crediti sorti in occasione o in funzione del concordato in bianco all’effettiva apertura della procedura (sul punto, v. nostra News 26 marzo 2014).