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Confindustria per Confindustria: una raccolta facoltativa che sostenga il tessuto imprenditoriale dei territori colpiti da calamità naturali. È il nuovo fondo presentato dal presidente Vincenzo Boccia, a Fermo in occasione di un vertice istituzionale sul terremoto. Un “salvadanaio” interno in cui le imprese associate aiutano quelle in difficoltà, come nel caso del sisma che ha colpito Marche, Abruzzo, Lazio e Umbria. “Se ognuna delle 150mila aziende del sistema dona mille euro arriviamo a 150 milioni, anche se - ha sottolineato Boccia - non voglio esprimere aspettative, ma solo dare conto delle potenzialità del progetto”.
Si tratta di una proposta con cui, spiega Boccia, “la comunità di Confindustria esprime vicinanza a se stessa: un'iniziativa interna per affrontare l'emergenza del Paese”. “L’obiettivo - ha concluso Boccia - è far sì che questi territori diventino un laboratorio capace di attrarre investimenti. Noi siamo pronti: occorre passare dal resistere al reagire”.
Le risorse raccolte saranno destinate per il 10% a istituzioni culturali, scuola e università; per un altro 10% alla società civile; per il restante 80% alle imprese associate di Confindustria che hanno subito danni dal sisma.
All’incontro di Fermo erano presenti anche il commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani, il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e il capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio. Presente anche il vicepresidente Alberto Baban, che nella mattinata era stato ospite dello stabilimento Unimer di Arquata del Tronto.
Boccia e Baban hanno poi fatto visita ad altre aziende colpite dal terremoto, come Fedrigoni, Vernelli e Vissana Salumi. La giornata si è conclusa a Visso, uno dei paesi che ha subito maggiori danni durante il sisma.
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