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Si è concluso il primo importantissimo passo per la definizione del concetto di imprese ad alta intensità energetica. È stato infatti firmato nella tarda serata del 4 aprile u.s. il decreto interministeriale attuativo dell’art. 39 del Decreto Legge 22 giugno 2012 n. 83 (Decreto Sviluppo).
I ritardi (la data prevista dall’art.39 per l’emanazione del decreto attuativo era il 31/12/12) e le difficoltà nell’emanazione sono derivate non ultimo anche dalle complesse vicende politiche che in questo periodo stanno coinvolgendo il nostro paese.
Come noto la nuova definizione di impresa a forte consumo di energia prevista dall’art 39 del Decreto Sviluppo riprende quanto già disposto da tempo a livello comunitario dall’art 17 della Direttiva comunitaria 96/03/CE.
Il concetto di energivorità non è più correlato alla quantità di energia consumata, ma all’incidenza dei costi energetici sul fatturato consentendo di inserire anche quelle aziende, le cui dimensioni non avevano fino ad oggi consentito di rientrare nel novero.
L’individuazione di un nuovo indice di energivorità ex art 39 del Decreto Sviluppo costituisce la base per la determinazione di un sistema di aliquote di accisa sull'elettricità e sui prodotti energetici e per la revisione del sistema di distribuzione degli oneri parafiscali.
Questo provvedimento risolve un problema di equità tra settori Italiani rispetto alla partecipazione ai costi delle esternalità ambientali (attraverso il meccanismo di partecipazione al sistema ETS), e rappresenta una grande opportunità per quanto concerne il sistema di distribuzione degli oneri parafiscali.
Questo decreto infatti, e gli atti di indirizzo che il Ministero dovrà emanare ci si augura a breve, costituiscono un primo elemento di una importante misura di politica industriale che mette al centro la necessità di riequilibrare il differenziale di competitività tra le imprese manifatturiere italiane e quelle europee.
Il decreto interministeriale firmato dal Ministro dell’economia e delle finanze congiuntamente con il Ministro dello sviluppo economico, è frutto di un lungo e travagliato percorso, che ha visto Confindustria sempre attiva nell’interfacciarsi innanzitutto con il Ministero dello sviluppo economico, al fine di garantire al proprio sistema la ricezione dei punti essenziali per il nostro sistema produttivo.