"Confindustria non fa mai appelli elettorali, questa volta mi sento di rompere una tradizione: lo faccio consapevole che il nostro richiamo sia quanto mai necessario". A poche settimane dal voto per il rinnovo del Parlamento europeo, Giorgio Squinzi - intervenuto ieri alla Luiss, alla Lezione Angelo Costa, cui ha partecipato il premio Nobel per l'economia Joseph Stigliz - ribadisce il suo forte credo europeista, respinge ogni virus anti-europeo e dice no agli eurodemolitori.
"Il nostro obiettivo deve essere non la distruzione, ma la ricostruzione delle condizioni favorevoli all'economia reale in Europa, che si realizza con riforme serie, cercando di dare maggiore libertà all'impresa e più spinta all'innovazione, nell'economia come nella società".
Certo, ha sottolineato Squinzi, "so bene che gli europei si sentono distanti e disincantati circa il futuro dell'Unione, sono angosciati dal lavoro che manca e da un presente precario per le giovani generazioni. Non hanno torto ed è difficile convincerli senza argomenti concreti". Proprio per questo il voto del 25 maggio sarà molto importante: "Votare oggi per l'Europa significa non mettere a rischio l'unica grande visione comune costruita nel secondo dopoguerra".
La sfida, ha aggiunto Squinzi, non è monetaria o finanziaria: "è politica e civile. Su questo terreno si farà l'Europa, o saremo destinati a sfaldarci, sottoposti allo stress di battaglie globali troppo impegnative per un continente che si ostina a non capire il procedere della Storia".
Scarica l'articolo di Nicoletta Picchio pubblicato sul Sole 24 Ore