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Il processo di riforma del Codice Doganale dell’ Unione ed il relativo dibattito presso le Istituzioni Comunitarie – PE, Consiglio e Commissione - è seguito con attenzione da Business Europe, Rappresentanza della Impresa Europea, di cui fa parte la Confindustria.
In particolare l’industria Italiana ha contribuito a definire la posizione assunta da BE su alcuni punti cruciali del progetto di riforma di presumibile maggiore impatto per gli operatori economici.
Tra questi, l’articolato relativo alle regole di origine non preferenziali ove assume rilievo l’importanza del luogo ove avviene l’ ultima“lavorazione/trasformazione sostanziale” quale criterio attributivo – in via generale – dell’ origine.
Sullo specifico punto in sede di negoziazione “trilogo” vi è stata una ampia discussione tra PE, Consiglio e Commissione.
In questo quadro Confindustria ha supportato la posizione inizialmente adottata dal Parlamento UE (Internal Market Committee) intesa a non stravolgere i criteri attualmente in vigore della regola di origine n.p., almeno nella sua declinazione di carattere generale (poiché ritenuta quello maggiormente aderente alle esigenze della Impresa)
Tale posizione risulta sostanzialmente accolta nel testo consolidato che è stato reso pubblicamente disponibile ed è stato approvato il 23 maggio dal Coreper (sul fronte Consiglio) e il 29 maggio dalla Commissione IMCO (sul fronte PE).
Il testo consolidato, per ora disponibile solo in inglese, è disponibile a questo link: http://www.europarl.europa.eu/meetdocs/2009_2014/documents/imco/dv/ucc_consolidated_/ucc_consolidated_en.pdf
Per quanto riguarda le disposizioni sull’origine non preferenziale delle merci (ora agli artt. 52-55 - Prima Sezione del Capitolo 2), la formulazione finale del testo, a differenza di quanto inizialmente proposto dalla Commissione europea, rimane sostanzialmente inalterata rispetto a quella attualmente in vigore.
Il testo in questione verrà adottato in settembre dal Parlamento europeo in plenaria e dal Consiglio. Questo, in base a quanto riferisce la Commissione europea, permetterà al regolamento di entrare in vigore a partire da ottobre per essere applicato, come previsto, dopo 30 mesi (quindi nel maggio del 2016).
Sarà nostra cura aggiornarvi sull’ iter del dossier