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Il digitale sta impattando sull'occupazione. Aumentano le professioni intellettuali e manuali, in cui l'uomo è ancora superiore alla macchina; diminuiscono quelle intermedie, più routinarie e quindi replicabili dai robot. Questo è il fenomeno della “polarizzazione” del mercato del lavoro in atto nei paesi avanzati.
Solo 1 occupato su 10 sarà sostituito dalle macchine, ma 1 su 3 è a rischio di cambiamento, che va contrastato con investimenti in formazione per l’aggiornamento delle competenze e il loro rafforzamento.
Occorre rendere strutturale il “credito di imposta formazione 4.0” e svecchiare l’offerta formativa nella scuola secondaria e nell’università, riprogettandola in funzione delle esigenze delle imprese.
Il forte calo delle immatricolazioni di auto in Italia iniziato a metà 2018 è proseguito a gennaio 2019. Varie forze spingono in diverse direzioni.
La differenza tra retribuzione netta e costo del lavoro è il cuneo fiscale e contributivo. Nel confronto internazionale l’Italia ha un cuneo molto elevato, qualunque sia la retribuzione presa a riferimento.
Il calo del PIL italiano anche nel 4° trimestre 2018 porta a -0,2% l'eredità per la crescita annua nel 2019. Ottenere un incremento del PIL dell'1,0% richiederebbe una variazione trimestrale di +0,5% fin dal primo trimestre.