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Webinar del Centro Studi Confindustria che analizza le cause, l'impatto e le prospettive della risalita dei prezzi delle materie prime a inizio 2021.
Ne hanno discusso, dopo i saluti del Direttore del CSC Stefano Manzocchi, Ciro Rapacciuolo, responsabile per congiuntura e previsioni al CSC, Federico Ferrari, esperto di commodity a Prometeia, e Daniela Corsini, Senior Economist – Commodities a Intesa Sanpaolo.
In allegato le slide presentate durante l’evento.
Per un approfondimento sul tema rimandiamo al box 1.9 nel Rapporto di previsione CSC Liberare il potenziale italiano. Riforme, imprese e lavoro per un rilancio sostenibile
Di seguito i contatti dei discussant:
Presentato lo scenario di previsione aggiornato del CSC sull’economia italiana nel 2021 e 2022, analizzando gli andamenti attesi di PIL, consumi, investimenti, export, lavoro e finanza pubblica. Inoltre, sono approfonditi tre temi cruciali per le prospettive di imprese e famiglie italiane nel prossimo biennio: la gestione dell’uscita dalla crisi globale da Covid-19; la ripartenza dei viaggi internazionali e del turismo; la Brexit e le condizioni dell’Accordo su scambi e cooperazione tra UE e UK.
Sui mercati finanziari c’è più fiducia nell’Italia, ma i consumi restano in attesa, pronti a scattare. In Italia i servizi vanno peggio dell’industria, gli investimenti privati faticano a ripartire, l’export è in altalena. Dinamica incerta degli scambi mondiali, Eurozona a rilento, mentre gli USA ripartono con massicce misure di policy. Germania e Italia: stessa pandemia, ma ampio divario nell’andamento del PIL.
Si interrompe in marzo la crescita dell’attività nell’industria italiana (-0,1%, dopo +0,6% in febbraio e +1,0% in gennaio), ma nel primo trimestre del 2021 si stima un incremento dell’1,0% rispetto al quarto 2020. Nonostante l’aumento delle restrizioni in Italia l’industria conferma dunque una buona tenuta, in questa fase sostenuta maggiormente dall’accelerazione della domanda estera. La domanda interna, meno dinamica a causa delle limitazioni negli spostamenti e nello svolgimento di alcune attività, incide sul comparto terziario che nel primo trimestre zavorra la dinamica del PIL, attesa in marginale arretramento. Le indagini qualitative (ISTAT e PMI manifatturiero) confermano un cauto ottimismo sull’evoluzione della domanda nei prossimi mesi, in linea con le rassicurazioni del Governo sulla rapida ed efficiente evoluzione della campagna vaccinale.