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Nel mese di settembre 2023, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) considerato al netto dei tabacchi, è risultato pari a 119,3, con una variazione di +0,2 rispetto ad agosto 2023.
Il coefficiente utile per la rivalutazione del trattamento di fine rapporto maturato al 31 dicembre 2022, secondo l’art. 1 della L. 297/1982, è dunque pari a 1,0182297.
Si ricorda che la comunicazione dell’aggiornamento del coefficiente del TFR è diffusa anche attraverso il Servizio “annuncio TFR” che risponde al numero 06-5903417.
In allegato le tabelle dei coefficienti per la rivalutazione del TFR dal gennaio 2003 e dei crediti di lavoro dal 1° gennaio 1990.
Prezzi e tassi alti bloccano l’economia italiana. L’inflazione è in lento calo, i tassi ancora in rialzo ma forse a fine corsa, c’è meno credito e meno liquidità. Molti più interessi da pagare per le famiglie italiane. Nei servizi si è esaurita la ripresa e l’industria è in sofferenza. Giù la domanda interna in Italia e anche l’export è in riduzione, ma con un miglioramento in agosto. L’Eurozona è quasi ferma, mentre gli USA sono in crescita e vanno bene gli emergenti.
Nella prima metà del 2022 l’economia italiana ha continuato a crescere a un buon ritmo e sopra le attese, nonostante lo shock dovuto al rincaro dell’energia. Ciò grazie ad alcuni fattori positivi: il turismo e i servizi stanno completando il recupero dopo la caduta legata alle misure anti-Covid. La crescita delle costruzioni prosegue ma più lenta. L’export resta in espansione. Da agosto, però, il prezzo del gas è fuori controllo, a seguito dei ripetuti stop alle forniture dalla Russia, l’incertezza resta molto elevata. Ciò colpisce i conti delle imprese, mentre i redditi delle famiglie sono minacciati da un’inflazione record, che non appare fermarsi e ha indotto la BCE anche ad accelerare il rialzo dei tassi.
Coefficienti per la Rivalutazione del Trattamento di Fine Rapporto e dei Crediti di Lavoro del Centro Studi Confindustria