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Nel mese di ottobre 2022, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) considerato al netto dei tabacchi, è risultato pari a 117,2, con una variazione di +3,3 rispetto a settembre 2022.
Il coefficiente utile per la rivalutazione del trattamento di fine rapporto maturato al 31 dicembre 2021, secondo l’art. 1 della L. 297/1982, è dunque pari a 1,09018362.
Si ricorda che la comunicazione dell’aggiornamento del coefficiente del TFR è diffusa anche attraverso il Servizio “annuncio TFR” che risponde al numero 06-5903417.
In allegato le tabelle dei coefficienti per la rivalutazione del TFR dal gennaio 2003 e dei crediti di lavoro dal 1° gennaio 1990.
Con FED e BCE, nel mondo, i rialzi dei tassi sono già molti più di 150. Il rendimento del BTP italiano ha riflesso i diffusi rialzi a livello internazionale, arrivando al 4,18% a novembre da 0,97% a fine 2021. Questo rialzo ha già iniziato a trasferirsi sui tassi pagati dalle imprese, che fino a settembre sono aumentati di quasi un punto e sembrano destinati a salire molto di più. Ai valori attuali, il costo del credito per le imprese aumenta di +2,3 miliardi in un anno, che rischiano di diventare +6,8 se seguirà pienamente il rialzo del BTP.
I traguardi e gli obiettivi previsti sono finora stati tutti rispettati. Il Piano sta procedendo spedito come anche i pagamenti delle rate. Al nuovo governo rimarranno 26 condizioni da rispettare entro la fine dell’anno. La NaDEF ha evidenziato ritardi nella capacità di spesa da parte dello Stato. La fattibilità economica degli investimenti e il rispetto delle tempistiche sono le due principali incertezze legate all’implementazione del PNRR.
Coefficienti per la Rivalutazione del Trattamento di Fine Rapporto e dei Crediti di Lavoro del Centro Studi Confindustria