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La produzione industriale italiana è stimata diminuire in novembre, dopo un marginale recupero nel mese precedente. Tale dinamica conferma il persistere di un contesto economico estremamente debole. Il calo dell’attività è spiegato dal venir meno del sostegno di entrambe le componenti della domanda, quella interna e quella estera, ed è coerente con l’andamento negativo del clima di fiducia degli imprenditori manifatturieri. Dinamica degli ordini e attese delle imprese non lasciano intravedere alcun miglioramento nel breve termine.
Il CSC rileva un calo della produzione industriale dello 0,3% in novembre su ottobre, quando è stimata aumentare dello 0,3% su settembre. Nel quarto trimestre 2019 si registra una variazione acquisita nulla, dopo il -0,5% rilevato dall’Istat nel terzo.
La produzione, al netto del diverso numero di giornate lavorative, arretra in novembre dello 0,1% rispetto allo stesso mese del 2018; in ottobre è diminuita dell’1,4% sui dodici mesi.
Gli ordini in volume scendono in novembre dello 0,4% su ottobre (-0,2% su novembre 2018), quando sono diminuiti dello 0,3% sul mese precedente (-0,2% annuo).
La bassa dinamica dell’attività nei mesi autunnali, secondo gli imprenditori, è spiegata dal rallentamento di entrambe le componenti della domanda. Quella estera, che già nei mesi scorsi aveva mostrato una crescente debolezza, è giudicata in calo, soprattutto nel comparto automotive. Sul fronte della domanda interna, invece, i consumi delle famiglie, dopo essere cresciuti dello 0,4% nel terzo trimestre, sono visti in più lenta espansione in ottobre e novembre, mentre è proseguito il calo degli investimenti che erano già diminuiti nei mesi estivi (-0,2%). Nel complesso, dunque, si conferma anche nel quarto trimestre il proseguire di una fase di sostanziale stagnazione dell’attività economica, che potrebbe prolungarsi anche nel primo trimestre 2020. I rischi sono al ribasso, come evidenziano le indagini qualitative. Tra le famiglie la fiducia è diminuita in novembre, per il secondo mese consecutivo, con l’indice sceso ai minimi da agosto 2017; il calo è stato guidato principalmente da valutazioni più negative sulla situazione economica del Paese, sulla disoccupazione e sui bilanci familiari. Nel manifatturiero il calo della fiducia, iniziato a fine 2017, è proseguito quasi ininterrottamente e in novembre ha toccato i minimi da cinque anni; sono peggiorati giudizi e attese di produzione mentre tra gli ordini la componente estera è risultata la più debole. Indicazioni analoghe vengono dal PMI manifatturiero (IHS-Markit), sceso a novembre a 47,7, sotto la soglia critica di 50 (che separa espansione da contrazione) e ai minimi da marzo scorso. Tenuto conto dell’acquisito nel quarto trimestre, il 2019 è destinato a chiudersi con un calo dell’attività intorno al -1,0% rispetto al 2018. Si tratta del primo arretramento della produzione industriale dal 2014.
L’attività industriale in Italia nella media degli ultimi due mesi è rimasta sostanzialmente piatta. L’aumento rilevato in agosto (+0,8%) è stato, infatti, in gran parte annullato da una diminuzione in settembre (-0,7%). Nel terzo trimestre si stima una marginale contrazione (-0,2%), spiegata dal peggioramento sia della domanda interna che di quella estera.
Indagine Confindustria sul lavoro del 2019. Politiche di remunerazione e organizzazione del lavoro sempre più disegnate in funzione delle esigenze di lavoratori e aziende
La produzione industriale italiana è attesa diminuire nel trimestre in corso (-0,7% sul primo), nonostante il recupero stimato in maggio e giugno (+0,5% e +0,2% rispettivamente).
Dove va l’economia italiana e gli scenari di politica economica - autunno 2019