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La pandemia prima e l’invasione russa dell’Ucraina poi hanno messo in grande evidenza il tema della vulnerabilità delle filiere di fornitura e dell’autonomia strategica dei paesi. In un sistema produttivo globale, che resta profondamente interconnesso, si nascondono passaggi specifici, che sono in alcuni casi molto concentrati per area geografica. Ciò impone un cambio di passo nelle politiche e nelle strategie di lungo periodo dei governi e delle imprese. Come si stanno riconfigurando le reti produttive internazionali? Quali politiche guidano questi cambiamenti? Per quali prodotti strategici l’industria italiana dipende in modo critico dall’estero? Quali strategie le imprese italiane hanno attuato, o intendono attuare, per fronteggiare gli shock?
L’economia italiana nel 2022, nonostante gli straordinari rincari dell’energia, l’aggressione russa all’Ucraina e l’impennata dell’inflazione, ha tenuto molto meglio dell’atteso. Gli investimenti hanno guidato, insieme all’export che sembra seguire traiettorie migliori di quelle registrate dagli altri principali paesi europei. L’industria ha limitato i danni nonostante il fardello dei costi. Il 2023 si è aperto con una schiarita: il prezzo del gas è sceso in misura marcata pur rimanendo sopra i livelli storici. Ciò accelererà il rientro dell’inflazione che però è ancora alta e spinge la BCE a continui rialzi dei tassi. Gli impatti negativi di inflazione e politica monetaria sono oggi le principali ombre sullo scenario.
Nella prima metà del 2022 l’economia italiana ha continuato a crescere a un buon ritmo e sopra le attese, nonostante lo shock dovuto al rincaro dell’energia. Ciò grazie ad alcuni fattori positivi: il turismo e i servizi stanno completando il recupero dopo la caduta legata alle misure anti-Covid. La crescita delle costruzioni prosegue ma più lenta. L’export resta in espansione. Da agosto, però, il prezzo del gas è fuori controllo, a seguito dei ripetuti stop alle forniture dalla Russia, l’incertezza resta molto elevata. Ciò colpisce i conti delle imprese, mentre i redditi delle famiglie sono minacciati da un’inflazione record, che non appare fermarsi e ha indotto la BCE anche ad accelerare il rialzo dei tassi.