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L'IMPRESA INCONTRA IL SANTO PADRE

Marino Golinelli: un vulcano di 95 anni

“Altre fondazioni finanziano ospedali, restaurano monumenti. Noi vogliamo aiutare i giovani a capire come sarà il mondo. E per farlo dobbiamo promuovere la creatività. Così mi disse Rita Levi Montalcini”: un credo che è diventato il tratto distintivo di Marino Golinelli, industriale farmaceutico, visionario filantropo che a 95 anni si occupa ancora del futuro dei giovani.
Golinelli nasce nel 1920 a San Felice sul Panaro, provincia di Modena. Si laurea in farmacia, rileva un piccolo laboratorio e inizia un’attività per la produzione di farmaci. In poco tempo, Alfa Farmaceutici diventa una realtà affermata in casa e fuori: ”sono partito da San Felice e sono arrivato in Italia, Europa, Africa, Asia e nelle Americhe. Tutto questo con una vecchia Balilla – ricorda parlando ai ragazzi – voi avete davanti un altro mondo. Con internet, i viaggi veloci e tutto il resto avete sette miliardi di donne e uomini che diventeranno dieci o undici e che hanno e avranno bisogno di case, cibo, acqua, salute. Il segreto è semplice: capire come sarà questo mondo senza confini”. Negli anni ’80 l’azienda acquisisce marchi importanti come Schiapparelli e Wassermann; nel 2015 arriva il matrimonio con la SigmaTau e nasce AlfaSigma: ”2.800 dipendenti, di cui 1.840 in Italia e 1 miliardo di valore. Non male no?”.
Grandi successi, vissuti sempre con la convinzione che l’imprenditore abbia il dovere di restituire alla società parte delle sue fortune e che soprattutto i giovani debbano esserne i destinatari. Nel 1988 Golinelli dà vita alla Fondazione che porta il suo nome e conta sull’apporto di scienziati e premi Nobel. Oggi è l’unico esempio italiano di fondazione privata ispirata al modello delle grandi fondazioni filantropiche americane: concretezza, pragmatismo, visione e capacità progettuale la rendono una best practice riconosciuta e premiata a livello internazionale. Il 3 ottobre 2015 Golinelli inaugura a Bologna l’Opificio Golinelli, nuova sede della Fondazione, vera e propria cittadella della conoscenza e della cultura, 9.000 metri quadri per favorire la crescita intellettuale ed etica dalla prima infanzia (18 mesi) fino ai 35 anni. 12 milioni di euro di intervento per restituire alla città di Bologna l’ex stabilimento delle Fonderie Sabiem, uno dei simboli della tradizione manifatturiera emiliana. A questo si aggiunge il fondo da 30 milioni di euro per il progetto Opus 2065, che sarà realizzato in collaborazione con enti pubblici e privati nazionali e internazionali, per sostenere nuove attività imprenditoriali. E non è finita qui: Golinelli ha progetti “almeno sino al 2050”.

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