“Una società migliore è un obiettivo permanente che si persegue camminando passo per passo, una costruzione che si realizza pezzo per pezzo, giorno per giorno, col comportamento conforme e coerente dei singoli. Una società migliore è una cosa che non può essere chiesta a nessuno: deve essere fatta da noi stessi”.
Così Vittorio Merloni, presidente di Confindustria dal 1980 al 1984, nel suo intervento al convegno “Incontro sul futuro” del 1984. Il suo mandato coincise con una fase importante nella vita dell’Associazione: la sua presidenza costituì infatti un tangibile riconoscimento del notevole ruolo assunto nell’economia italiana dalla piccola-media impresa.
Furono anni di forte rilancio per la nostra industria, che conobbe rilevanti innovazioni organizzative e ampliamenti delle sue strutture produttive in nuove aree del paese, un tempo appena sfiorate dal processo di sviluppo.
“L’imprenditorialità – disse ancora Merloni – è stata il motore del nostro sviluppo negli ultimi trenta anni; è stata la caratteristica distintiva del nostro Paese rispetto agli altri Paesi industrialmente avanzati; è tuttora l’arma più forte che abbiamo per confrontarci e vincere nella competizione mondiale. Ma in una società post-industriale, in cui è necessaria una concatenazione di sinergie al massimo livello, imprenditorialità non può più essere soltanto una categoria sociale. È un modo di vita e di comportamento. Imprenditorialità in questo senso è impegno individuale, inventiva, attitudine a porsi e risolvere i problemi, ad assumere rischi e responsabilità. Imprenditorialità è saper gestire e mettere a frutto, per noi e per gli altri, l’immenso patrimonio costituito dalla persona, dalle idee, dalla capacità di fare di ciascuno di noi”.