La storia dell’azienda comincia ad Alba, nel 1942, dove ancora oggi tutto parla di Ferrero. Pietro Ferrero apre un laboratorio in Via Rattizzi, in cui inizia a fare esperimenti e a inventare golosità. La moglie Piera gestisce la rinomata pasticceria Biffi di Via Maestra.
I tempi sono duri, con la guerra diventano introvabili anche gli ingredienti più semplici. Ferrero non si scoraggia e ha un’idea che si rivelerà geniale, una delle ricchezze maggiori del territorio sono le nocciole: perché non usarle? E’ il 1946. Da Via Rattizzi esce il primo prodotto Ferrero: la pasta gianduia o giandujot, a base di nocciole, avvolta in carta stagnola che si taglia e si mette sul pane, un prodotto buono che costa poco. La pasta gianduia incontra i favori del pubblico oltre ogni aspettativa.
Il laboratorio è ormai troppo piccolo e la fabbrica viene trasferita nella sede più ampia di Via Vivaro. Il 14 maggio 1946, con tanto di atto costitutivo alla Camera di Commercio, nasce ufficialmente la Ferrero.
L’estro e la fantasia di Pietro mettono a segno un altro successo, il Cremino. La fabbrica arriva a produrre 3.000 quintali di prodotti e Alba è méta di molti operai che arrivano qui in cerca di lavoro. Il 2 marzo del 1949, a soli 51 anni, muore Pietro Ferrero. Il testimone passa al fratello Giovanni e soprattutto al figlio Michele, che raccoglie l’importante eredità paterna ottenendo un successo formidabile a livello mondiale: è lui l’inventore dei più famosi prodotti Ferrero, la Nutella, il Mon Chèri , le Tic Tac, i Ferrero Rocher, la linea Kinder. Nel maggio del 2009 il Reputation Institute realizza un’indagine in 32 paesi intervistando più di 60.000 persone: per i consumatori Ferrero è il marchio più affidabile e con la migliore reputazione al mondo.
Nel 1983 nasce la Fondazione Ferrero che opera in campo sociale, filantropico, culturale e artistico principalmente a favore degli anziani e dei bambini. Con il suo complesso architettonico la Fondazione è in grado di accogliere 3.500 ex-collaboratori e familiari offrendo loro luoghi di incontro, laboratori per attività manuali, una biblioteca, un auditorium polivalente, palestre, sale per mostre e convenzioni a cliniche mediche. Per i figli dei dipendenti è inoltre attivo un modernissimo asilo nido.
Tra i numerosi progetti in capo alla Fondazione, c’è quello delle “imprese sociali” Ferrero: vere e proprie attività imprenditoriali, volte cioè a realizzare risultati positivi di bilancio, ma non solo, perché finalizzate a creare posti di lavoro nelle aree meno favorite dei paesi emergenti, e quindi anche a combattere le gravi conseguenze della disoccupazione esistente. Il loro spirito sociale si estende a iniziative umanitarie gestite nelle aree dove operano. Iniziative che tutelano salute e crescita educativa di bimbi e ragazzi e che si sviluppano sotto l’insegna United Kinder of the World.