Più di 3.500 km di distanza separano le colline piemontese dal governatorato di Homs, in Siria. Due luoghi che sono più vicini di quanto dica la geografia. Tutto grazie alla cultura, che qualche volta riesce a unire mondi lontani e sanare le ferite delle peggiori follie umane. Il monastero di Mar Elian, risalente al V secolo d.C, uno dei centri cattolici più importanti della Siria, è stato completamente distrutto lo scorso agosto dall’Isis. Ma non è perso: rivivrà a Novarello, centro sportivo del Novara Calcio. Massimo De Salvo, patron del gruppo Policlinico di Monza con un giro d’affari di oltre 200 milioni e presidente del Novara Calcio, crede che 1.600 anni di storia non possano andare perduti: “Avevamo già previsto di realizzare una chiesetta nel centro sportivo – spiega – quando mio papà ha saputo che quel simbolo era andato distrutto, ha pensato di riprodurlo nel nuovo progetto di ampliamento”. Dalla morte rinasce la vita: la copia dell’opera sarà posizionata alle spalle del palazzetto dello sport e ospiterà matrimoni e battesimi: “Parleremo con la Diocesi di Novara per definire bene come sarà possibile usarlo – spiega l’imprenditore – per ora non sono previste le messe della domenica, ma non escludiamo nulla”. Fare Insieme è anche ricostruire.
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