La storia di Calia Italia, comincia a Matera nel 1965 con Liborio Vincenzo Calia, mastro falegname di bottega che inizia a creare e produrre divani, mobili su cui “riposarsi, conversare, sognare…”. A cavallo tra gli anni ’70-’80 Calia Italia supera i confini della dimensione artigianale e diventa realtà industriale. L’azienda estende le vendite all’intero mercato italiano e inizia a proiettarsi verso l’Europa. Negli anni successivi si specializza nella fascia medio-alta: prodotti curati nei materiali e nel design, destinati in primo luogo a soddisfare le esigenze estetiche dei consumatori. Nel 1991 organizza un “Centro Studi” con personale specializzato per la progettazione e i prototipi. Nel 1996 nasce un nuovo stabilimento a Ferrandina, in Valbasento (MT) e l’azienda si conferma altamente competitiva a livello internazionale, forte di una produzione tutta italiana che non tradisce la matrice artigianale né il legame con la Murgia materana, cuore del distretto dell’imbottito, e la sua gente. L’attenzione nei confronti della propria comunità ha portato Calia a promuovere donazioni a favore dell’Airc, con la quale c’è un rapporto ventennale, e a fornire divani e poltrone alla struttura “Casa dei Giovani” di Matera, che accoglie ragazzi afflitti da tossicodipendenza. Nel 2000 Calia Italia Cultura, nata per avvicinare cultura e vita, intraprende il progetto “Ricami di pietra”, in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale di Matera e l’artista Daniele Sullevic, per il reinserimento sociale dei malati di mente. Sulla base di alcuni disegni dei Sassi di Matera, realizzati dai bambini delle scuole locali, le persone afflitte da problemi psichici hanno potuto creare arazzi e cuscini con gli scarti di pelle e tessuto. Risultato? Opere d’arte di alto artigianato, “un’esperienza dal valore umano straordinario – ricorda Calia – che ci ha fatto comprendere che la diversità può essere un valore e quanto distorta sia la percezione che si ha di queste persone. Non devono essere abbandonate a se stesse, hanno bisogno di essere seguite perché possono essere produttive e dare tantissimo”. Un esperimento che è valso a Calia il prestigioso Premio Guggenheim Impresa e Cultura vinto nel 2000.
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